La dottoressa sopravvissuta al crollo del ponte grazie ad uno sconosciuto.
Oggi è un Ferragosto di lutto per l’Italia intera e sopratutto per Genova. Dopo il crollo del ponte Morandi l’Italia intera si è stretta a Genova, le vittime accertate sono 37 di cui 3 minori. I feriti sono tantissimi e la città si trova ad attraversa un momento davvero complicato.
Nulla di tutto ciò doveva accadere. Nel nel momento in cui si continua a scavare tra le macerie alla ricerca di superstiti, come riportato dal giornale Tgcom24.
“Ogni ora che passa è cruciale. Ma continuiamo a sperare e a scavare”, ha raccontato a Il Fatto Quotidiano l’assessore della protezione civile Giacomo Giampedrone.
Moltissimi i soccorritori accorsi per aiutare nelle ricerche: vigili del fuoco, forze dell’ordine e sanitari, tutti lottano assieme per salvare la vita delle persone.
L’unico obiettivo è quello di trarre in salvo chi ancora potrebbe trovarsi sotto le macerie.
Ma per fortuna, c’è anche chi è scampato a questa immane tragedia, ad esempio il conduttore del tir di una delle immagine simbolo di questa tragedia.
Una fra i superstiti è anche Valentina, un medico dell’ospedale di Villa Scassi. Anche lei si trovava sul ponte, successivamente + arrivato un ragazzo ed hanno iniziato assieme a correre.
Ecco cosa ha raccontato al giornale Repubblica:
“Mi trovavo lì. L’ho visto cadere proprio davanti a me, come in un film. Successivamente è arrivato un ragazzo o forse un angelo. So solamente che mi ha guardato e mi ha detto “Corriamo”. E così ho trovato la forza per muovermi e sono scesa dall’auto ed ho iniziato a correre con lui. Solamente grazie a lui se adesso non mi trovo in fondo con il ponte e con la mia auto, ma sono ancora qui”.
Ancora sotto shock, tutti coloro che era lì, proprio come Valentina, che però è tornata in ospedale per assistere chi è rimasto ferito dopo il crollo.
Lei però non è l’unica sopravvissuta, sono stati in molti a vivere quel terribile momento come Christian che racconta all’Huffingtonpost:
“Ero in automobile a 100 metri dal punto del crollo, laddove ho sentito tremare la strada mi sono spostato sulla corsia di sinistra. Non so perché l’ho fatto, ma l’ho fatto e basta. Poi ho visto il ponte sbriciolarsi”.
E’ sceso dall’auto correndo senza sosta. Ora si sente un miracolato, sa di essere salvo per un pelo.
Speriamo che non si ripetano più tragedie simili e che lo Stato inizi a preoccuparsi di più per l’apparato stradale e la sua manutenzione, affinché casi del genere non accadano più.
Ci stringiamo intorno alle famiglie delle vittime e a tutta Genova, in questo momento così complicato.